Lungo la strada, l’eco delle donne coraggiose: Marinella Sorrentino presenta “Anna” alla rassegna “Libri in Strada”
di [redazione Caravan Films Rome]
Roma – Una sera d’estate, tra le pietre antiche del Celio e l’eco della Basilica di San Clemente. È qui, in una delle piazze più suggestive del centro storico romano, che giovedì 12 giugno si è tenuta una delle tappe più significative della V edizione della rassegna “Libri in Strada”, iniziativa patrocinata dal Municipio I Roma Centro e promossa dall’Enoteca Letteraria. Una rassegna viva, indipendente, dal respiro popolare e colto insieme, che ogni sera – fino al 20 luglio – ospita scrittori, attori e intellettuali, trasformando la strada in un piccolo agorà della cultura.
Protagonista dell’incontro, il secondo libro di Marinella Sorrentino, “Anna. L’arte dello stare accanto”, edito da Arpeggio Libero. Un romanzo che è, insieme, racconto storico e affresco esistenziale, storia di formazione e denuncia sociale. A dialogare con l’autrice, la giornalista Rai Lorella Di Biase, la docente e reporter di Focus on Africa Giorgia Pietropaoli, con letture dell’attrice Donatella Busini e gli intermezzi musicali di Francesca Curti Giardina. Presente anche il regista Giuseppe Aquino, da sempre impegnato nel cinema sociale e testimone attento delle battaglie culturali contemporanee.
Il romanzo affonda le radici in un’Italia di un secolo fa, e racconta la vicenda – liberamente ispirata a vicende reali – di Anna, giovane appartenente a una famiglia altolocata, decisa a lottare contro un destino scritto da altri. In un’epoca in cui alle donne non era concesso nemmeno immaginare di accedere alla facoltà di medicina, Anna sogna di diventare medico. Il padre, uomo dalle vedute tradizionaliste, immagina per lei un avvenire da moglie e madre. Ma Anna non si piega: con determinazione e astuzia, ottiene di poter studiare ostetricia – “quanto di più vicino alla medicina le era concesso”, come ha spiegato l’autrice – e affronta un percorso in salita tra collegi religiosi, retaggi patriarcali e resistenze istituzionali.
«Anna è una figura esemplare, una pioniera silenziosa», ha detto Lorella Di Biase durante l’incontro. «La sua storia ci racconta quanto il diritto allo studio e alla realizzazione personale per le donne sia stato – e in parte sia ancora – una conquista a caro prezzo. Non dimentichiamo che, anche oggi, una studentessa di medicina può sentirsi dire che certe specializzazioni “non sono da donne”».
La giornalista Giorgia Pietropaoli ha ampliato la riflessione: «Lavorando come inviata e analista di diritti umani in Medio Oriente, so bene cosa significhi vivere in contesti dove la libertà femminile è ancora negata. Ma la verità è che anche in Italia esistono forme sottili – e talvolta violente – di discriminazione di genere, dalla disparità salariale alle dimissioni in bianco. Libri come questo ci aiutano a ricordare e a resistere».
Accanto alla narrazione storica, Anna è anche un romanzo sulla cura, intesa come vocazione e come forma di presenza civile. Le levatrici – o “mammane”, come venivano chiamate in epoca pre-unitaria – non erano solo professioniste della nascita, ma figure centrali nelle comunità, custodi di sapere e dignità. «Mi sono documentata a lungo per scrivere quel capitolo», ha spiegato Marinella Sorrentino. «E mi sono innamorata del ruolo sociale e simbolico delle ostetriche: erano donne rispettate, spesso più degli stessi medici uomini, proprio perché incarnavano un sapere che veniva dal corpo, dalla vita vissuta, dall’empatia».
Il valore del libro non si esaurisce nella ricostruzione storica. Anna è anche un testo profondamente attuale, consigliato anche nelle scuole come lettura formativa. Perché ogni ragazza che oggi affronta le sfide del mondo del lavoro, o sogna una professione in settori ancora maschili, può riconoscersi nella sua protagonista.
Simbolica e toccante la presenza scenica di una sedia vuota, volutamente lasciata al centro del palco durante l’intera presentazione: rappresenta tutte le donne che non ce l’hanno fatta, che non hanno potuto scegliere, che sono state zittite. Un gesto semplice, ma carico di significato. Una memoria viva.
In un mondo in cui il clamore della cronaca spesso oscura il senso profondo delle storie silenziose, la rassegna “Libri in Strada” e autrici come Marinella Sorrentino ricordano quanto sia ancora necessario raccontare. Raccontare per custodire. E per cambiare.
Nota:
L’iniziativa “Libri in Strada”, nata come estensione estiva dell’Enoteca Letteraria di via San Giovanni in Laterano 81, si tiene ogni sera davanti alla Basilica di San Clemente, nel cuore del Rione Celio. Una programmazione vivace, corsara e rigorosa, che si protrarrà fino al 20 luglio, intrecciando presentazioni, performance, letture e incontri culturali sotto il cielo di Roma. Ingresso libero.


