UN ART FILM DI GIUSEPPE AQUINO
Giuseppe Aquino presenta il progetto
L’ Art Film “Io sono figlio di” un art film di Giuseppe Aquino
Prima cosa cos’è una art film in pratica?
Art film (fonte principale) da Wikipedia inglese/americana e varie fonti americane inglesi e francesi perché in Italia non c’è traccia enciclopedica.
Un Art Film è un genere cinematografico affrontato quasi esclusivamente da i registi affermati e di chiara fama che si concentra più sulla “tematica” e la “qualità estetica” che sulla trama o sulla narrazione.
Questi film sono opere artistiche e mirano a esplorare temi artistici sociali o filosofici attraverso l’utilizzo di immagini, recitazioni reali e surreali, colori, suoni e anche immagini astratte.
Il loro obiettivo è quello di stimolare la riflessione e la discussione sui temi trattati, piuttosto che costruire una trama lineare.
Un Art film può includere soggetti come la religione, la politica, la follia, l’amore e la povertà, sociali, la bellezza e la vita reale.
La produzione di un art film è una sfida ardua, è molto raro che un art film venga distribuito su larga scala. Ciò è dovuto a diversi fattori, tra cui mancanza totale di incentivi finanziari per la produzione Di conseguenza, per questo sono quasi sempre girati da registi affermati e di chiara fama che hanno già raggiunto una quota sul mercato.
Un art film è tipicamente quasi esclusivamente una pellicola indipendente, rivolta a un mercato di nicchia piuttosto che a un pubblico di massa, tranne che il regista non intenda metterlo in chiaro su internet.
Un art film è un opera “destinata a essere artistica e seria, spesso sperimentale e non progettata per un richiamo di massa ed economico realizzata principalmente per diffusioni di messaggi e ragioni estetiche creative piuttosto che per profitto commerciale
Un art film girato nel presente con riferimenti attuali, ha un senso di realismo sociale; un’enfasi sull’espressività autoriale del regista; e un focus sui pensieri, i sogni o le motivazioni dei personaggi, in contrasto con lo svolgimento di una storia chiara e guidata da un obiettivo.Lo studioso di cinema David Bordwell descrive gli art film come “un genere cinematografico, con le sue convenzioni distinte”
Di solito i registi che girano art film compensano i limiti di una mancanza di mercato chiamando attori cinematografici più duttili e utilizzano set modesti e troupe ridotte coinvolgendo a differenza dei film di mercato l’opinione dei presenti che partecipano in modo molto più attivo sullo sviluppo delle idee, esplorando nuove tecniche narrative e tentando nuove convenzioni cinematografiche.
Per concludere un art film è un termine si riferisce a un genere di film che incoraggia l’uso di un’estetica non convenzionale e sperimentale, che proprio per questo può essere esplorato quasi sempre da registi esperti. Gli art film si concentrano sulla visione personale e originale del regista, e sono esclusivamente indipendenti.
Questo è ciò che rende gli art film così speciali e significativi.
I primi art film sono in muto e risalgono al 1910
Il primo “cinema d’arte” è britannico fu temporaneamente aperto al Palais de Luxe di Londra nel 1929 da Elsie Cohen . Ha continuato a stabilire una sede permanente presso l’Academy Cinema di Oxford Street dal 1931.
L’ Art Film Io sono figlio di Un art film di Giuseppe Aquino è diventato un vero e proprio progetto, nato e voluto dal regista per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni governative affinché si trovino soluzioni ad un grande problema che avanza sibillino recando danni gravi alle nuove generazioni “L’iper connessione“
L’ iperconnessione è un termine generico che descrive la dipendenza dalla tecnologia. È una condizione in cui le persone sono sempre collegate in qualche modo al mondo digitale, sia attraverso i computer, i tablet, i telefoni cellulari o altri dispositivi tecnologici. Con l’aumento della tecnologia e della connettività, sempre più persone hanno sviluppato una dipendenza dalla tecnologia.
Le conseguenze più gravi dell’iperconnessione sono lo sviluppo di disturbi psicologici come l’ansia, l’insonnia, la depressione, la scarsa produttività e la riduzione della memoria a breve termine. Inoltre, si ritiene che la dipendenza dalla tecnologia possa avere un impatto negativo sugli aspetti sociali e del benessere, come la capacità di concentrarsi, interagire in modo significativo con gli altri, percepire le emozioni e gli stati d’animo, e instaurare una connessione fisica .
Le conseguenze più gravi della dipendenza da Internet sono anche l’isolamento sociale, la formazione della capacità di concentrazione, lo sviluppo di comportamenti compulsivi e l’incapacità di gestire efficacemente lo stress. Una dipendenza da Internet può anche compromettere la salute mentale e fisica, condurre a dipendenze da droghe o alcol.
Uno dei modi più efficaci per gestire l’iperconnessione è impostare dei limiti.
Questo può includere la creazione di regole di base per l’uso di dispositivi elettronici come computer portatili, smartphone, tablet e persino televisori.
Ad esempio, per non danneggiare la salute mentale dei giovani potrebbe essere utile stabilire un limite temporale per l’uso di questi dispositivi . In modo da assicurarsi che abbiano tempo sufficiente per socializzare all’aperto con i loro amici e svolgere altre attività importanti come lo sport.
Visualizza questo post su Instagram